Ho richiesto un prestito postale ma sono stato licenziato: ecco tutto quello che devi sapere

Dato che ai giorni nostri con le nuove normative e le nuove regole dei contratti di lavoro è molto più facile essere licenziati rispetto al passato dove il lavoro era maggiormente tutelato. Talvolta ci si può trovare in una condizione di difficoltà economica in modo molto semplice e repentino e talvolta potremmo arrivare a perdere il nostro posto di lavoro anche in situazioni particolarmente sfavorevoli, ad esempio dopo aver richiesto uno dei prestiti poste.

In questi casi, le conseguenze possono essere abbastanza drammatiche, specialmente se non abbiamo deciso di tutelarci dal rischio di perdita del lavoro tramite la sottoscrizione di una polizza di assicurazione che possa rappresentare una tutela sia per il debitore che per il richiedente. In questa guida approfondiremo il tema dei prestiti postali e le conseguenze che ci possono essere se il debitore del prestito dovesse perdere il lavoro.

Una situazione economica sempre più incerta

Oggi ogni istituto di credito a cui vi rivolgete con lo scopo di fare una nuova domanda di prestito postale deve tenere conto di diversi aspetti che hanno a che fare sia con la tutela dell’istituto stesso che anche con la tutela del debitore, a meno che non siate lavoratori dipendenti da molto tempo e avete la fortuna di offrire alle banche un’ottima busta paga. I creditori faranno fatica a concedervi determinate somme di denaro, sia grandi che piccole.

La nuova norma sul lavoro, vale a dire la Jobs Act, prevede la possibilità di licenziare in modo molto più semplice e per molti più motivi rispetto a quelli che erano previsti in passato. Questo accade anche per lavoratori dipendenti che lavorano in una stessa azienda o in una realtà da molto tempo. Un tempo, i creditori davano massima fiducia a coloro che richiedevano dei prestiti semplicemente presentando il proprio contratto di lavoro e l’ultima busta paga. Oggi invece in questa situazione economica incerta le banche e gli istituti di credito roganti sono molto più restii a concedere prestiti e finanziamenti e questo accade anche nel caso dei prestiti di Poste Italiane.

Licenziamento del debitore: la soluzione di Poste Italiane

Poste Italiane ha scelto di correre ai ripari per ovviare al problema della facilità dei licenziamenti dei debitori dei suoi prestiti postali. Ha pensato infatti a due diverse soluzioni. I debitori di un prestito postale hanno la possibilità di cambiare l’importo della rata mensile quando si trovano in difficoltà economica. Ciò significa avere la possibilità di aumentare o diminuire l’importo della rata mensile andando di conseguenza ad allungare, talvolta non eccessivamente, la durata del piano di rientro prevista in fase di contrattazione del prestito postale.

In alternativa, è possibile per i debitori di un prestito postale anche spostare una rata mensile al termine del finanziamento, allungando anche stavolta la durata del piano di ammortamento, benché non si tratti di una conseguenza così tanto negativa. Inoltre, Poste Italiane offre la possibilità per i suoi debitori di stipulare una polizza di assicurazione (su cui puoi trovare qui delle info molto utili), utile nei casi di perdita del lavoro da parte dei debitori, ma anche nel caso di altre situazioni sfavorevoli che ci possono essere durante il periodo di versamento delle rate mensili del prestito stesso.

Opzioni di cambio e salto rata

Uno degli aspetti principali che caratterizzano i prestiti postali a carattere flessibile sono le due opzioni messe a disposizione proprio da Poste Italiane, vale a dire la possibilità di cambiare l’importo della rata oppure di saltarla e spostarla al termine del piano di ammortamento del prestito postale. Sono delle opzioni che permettono al debitore di gestire in modo autonomo le rate del finanziamento, modificando l’importo di una o di più rate mensili oppure spostandole al termine del finanziamento stesso. In questo modo, anche nel caso di una situazione economica abbastanza complessa, come la perdita del lavoro e il licenziamento.